Trieste: al via il piano di conversione green dello storico impianto siderurgico di Ferriera di Servola

Tue Nov 15 16:01:37 CET 2022

Ferriera di Servola Friuli

Proseguono le attività di realizzazione degli interventi di bonifica, messa in sicurezza e recupero dell’area industriale siderurgica della “Ferriera di Servola”, che diventerà fulcro del futuro sviluppo sostenibile del Porto di Trieste. Il progetto di riconversione dell’area, divenuta di proprietà dello Stato grazie ad un atto di permuta sottoscritto lo scorso luglio tra l’Agenzia del Demanio e l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale con la società Siderurgica Triestina e l’Acciaieria Arvedi, è uno dei più importanti avviati in Italia. L’operazione presentata ufficialmente oggi a Trieste porterà, oltre al recupero ambientale e alla riqualificazione industriale delle attività produttive, la reindustrializzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali, in condizioni di sicurezza sanitaria e ambientale. L’area privata dove c’è l’impianto a caldo è divenuta pubblica e sarà destinata alla realizzazione di infrastrutture al servizio del porto di Trieste e di interconnessione tra il porto e la viabilità stradale e ferroviaria. In seguito allo spegnimento di uno degli ultimi altiforni presenti nel nostro Paese verrà quindi avviata una conversione green dei siti industriali e alla realizzazione di una piattaforma logistica integrata, che prevede un nuovo snodo ferroviario e l'ampliamento della banchina portuale.

Un’operazione di grande successo arrivata grazie alla sinergia tra tutti i soggetti istituzionali e privati in cui in particolare l’Agenzia del Demanio e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno operato in stretta collaborazione. Grazie a questo accordo è stato definito un nuovo programma integrato di interventi con l’obiettivo di accompagnare la riconversione industriale della Ferriera. A fronte del piano industriale del Gruppo Arvedi con investimenti per oltre 200 milioni di euro, il MISE apporterà un contributo finanziario di 27 milioni di euro finalizzato al Contratto di sviluppo per la tutela ambientale. Una volta completata la fase di demolizione e smantellamento dell’altoforno, sarà potenziata l’attività logistica nel porto di Trieste.