Domande e risposte

Domande frequenti di carattere generale

Come va strutturato il campo "Descrivi il tuo interesse"?
Nel campo va descritta in sintesi l’idea progettuale e, nel caso di aziende, il proprio ambito di attività.

Nel campo "Descrivi il tuo interesse" sono ammissibili descrizioni generiche?
No, per consentire alla Direzione territoriale competente di valutare la richiesta è necessario che il messaggio contenga in modo chiaro e sintetico le informazioni o i dati aggiuntivi che si desidera ricevere, l’idea progettuale, e/o l’interesse formulato. 

Nel campo "Descrivi il tuo interesse" è ammissibile l’inserimento di dati personali?
No, il ricontatto avviene in prima fase attraverso la mail e il campo messaggio va utilizzato esclusivamente in riferimento all’immobile.

Gli immobili presenti nella sezione sono in vendita?
No, gli immobili presenti nella sezione sono da avviare a procedure di valorizzazione, con mantenimento della proprietà allo Stato, attraverso gli strumenti attuativi previsti dal legislatore. Per conoscere gli immobili offerti in vendita su tutto il territorio nazionale è possibile consultare la vetrina immobiliare dedicata, raggiungibile al seguente link: Vetrina immobiliare - Vendite

Come è possibile avere in concessione un immobile dello Stato?
L’affidamento a privati ed enti del terzo settore di immobili dello Stato, non strumentali, per il loro recupero e riuso a fini sociali, culturali, turistici, avviene attraverso procedure di evidenza pubblica. Il soggetto interessato potrà quindi partecipare ai bandi di gara secondo le modalità specificate nell’avviso.

Quali sono gli strumenti attuativi privilegiati per la valorizzazione degli immobili pubblici presenti nella sezione Crea valore, investi con noi?
Gli strumenti attuativi privilegiati per l’affidamento degli immobili sono: la concessione/locazione di valorizzazione ex art. 3 bis D.L. n.351/2001 conv. in L.n. 410/2001; la concessione/locazione in uso gratuito ex art. 11 co. 3 D.L . n.83/2014; la concessione agevolata per Enti Terzo Settore (ETS) iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) ex art. 71, comma 3 del D.Lgs. n.117/2017, il temporary use ex art. 23-quater D.P.R. 380/2001, la finanza di progetto ex art. 193 e ss D.Lgs. n. 36/2023.

Come faccio a sapere se ci sono iniziative in corso sull’immobile?
I bandi di gara sono pubblicati sul sito istituzionale dell’Agenzia del demanio, nella sezione dedicata Gare e aste - Immobiliare. Il link alla procedura viene pubblicato anche nella sezione Crea valore, investi con noi nella scheda dell’immobile interessato. 

Posso chiedere ulteriori informazioni sull’immobile?
Sì, purché la richiesta sia dettagliata specificando le informazioni e i dati che si desidera ricevere. La richiesta sarà valutata dalla Direzione territoriale competente.

Posso chiedere di fare un sopralluogo sull’immobile?
Sì, la richiesta sarà valutata dalla Direzione territoriale competente che definirà le modalità e le tempistiche.

Come posso indicare l’interesse su più immobili?
Per segnalare un interesse su più immobili è necessario compilare e inviare il modulo di contatto per ogni singolo immobile. 

Cosa succede quando invio il modulo di contatto?
La richiesta viene ricevuta dal sistema che invia una conferma automatica di ricezione. Successivamente viene inoltrata alla Direzione territoriale competente per una valutazione di merito.

Quanto tempo ci vuole per avere una risposta?
Una prima risposta viene inviata nei giorni successivi al ricevimento della mail.

Quanto tempo ci vuole per essere ricontattati dalla Direzione territoriale competente?
La Direzione territoriale competente valuta la richiesta e risponde entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta.

Cosa devo fare se non ricevo risposta?
Se non si riceve risposta entro i 30 giorni è possibile riformulare la richiesta attraverso il modulo di contatto cercando di descrivere in modo chiaro e dettagliato il proprio interesse nel campo messaggio.

Domande frequenti su "Finanza e partenariati per la valorizzazione di immobili pubblici dell’Agenzia del demanio"

La valorizzazione degli immobili pubblici attraverso il PPP (Partenariato Pubblico-Privato) è una strategia che consente agli enti pubblici di collaborare con soggetti privati per recuperare, riqualificare e mettere a reddito beni immobili di proprietà pubblica, spesso inutilizzati o sottoutilizzati. L’Agenzia del demanio utilizza tale modello operativo per riqualificare, gestire e/o rifunzionalizzazione immobili pubblici, con l’obiettivo di generare valore economico da immobili pubblici inutilizzati, ridurre i costi di gestione, favorire lo sviluppo urbano e la rigenerazione di aree degradate, coinvolgere capitali privati in progetti di interesse pubblico, sociale e culturale.

Nel contesto italiano, la valorizzazione tramite PPP può avvenire attraverso diversi strumenti giuridici e operativi, tra cui:

a) Locazioni e concessioni di valorizzazione ex art. 3-bis del d.l. n. 351/01 di immobili di proprietà dello Stato non strumentali, per la riqualificazione e riconversione dei medesimi beni tramite interventi di recupero, restauro, ristrutturazione, anche con l’introduzione di nuove destinazioni d’uso, finalizzate allo svolgimento di attività economiche o attività di servizio per i cittadini, ferme restando le disposizioni contenute nel Codice dei beni culturali (di cui al d.lgs. n. 42/2004). In particolare, è previsto l’affidamento a operatori privati, selezionati con procedure ad evidenza pubblica e dotati di idonei requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi, del diritto di utilizzare gli immobili a fini economici - con eventuale possibilità di subconcessione - per un periodo di tempo commisurato al raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario del piano degli investimenti e della connessa gestione, fino ad un massimo di 50 anni, a fronte della loro riqualificazione, riconversione funzionale e manutenzione ordinaria e straordinaria.

b) Il PPP di tipo contrattuale, che comprende sia i contratti tipici della concessione, della finanza di progetto, della locazione finanziaria e del contratto di disponibilità, sia figure contrattuali atipiche, ovvero altri contratti stipulati dalla pubblica amministrazione con operatori economici privati, purché contraddistinti dalle caratteristiche tipizzate dal legislatore (specie al primo comma dell’art. 174 del d.lgs. n. 36/2023) e finalizzati a realizzare interessi meritevoli di tutela (comma 3 del medesimo articolo).

c) Forme speciali di partenariato pubblico-privato, disciplinate nel codice medesimo (specie all’art. 134), dirette a consentire il recupero, il restauro, la manutenzione programmata, la gestione, l’apertura alla pubblica fruizione e la valorizzazione di beni culturali, attraverso procedure semplificate di individuazione del partner privato, con lo scopo di assicurare la maggiore fruizione del patrimonio culturale e favorire la ricerca scientifica applicata alla sua tutela o alla sua valorizzazione.

Un operatore privato o un investitore può proporre un progetto di Partenariato Pubblico-Privato seguendo un iter ben definito, regolato principalmente dal Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023). In particolare, l’operatore privato, dopo aver individuato un immobile pubblico o un’esigenza pubblica (es. riqualificazione urbana, servizi, infrastrutture) che può essere valorizzata o soddisfatta tramite un progetto sostenibile, può:

  • presentare una proposta spontanea ai sensi dell’art. 193, comma 2, del D.Lgs. 36/2023 s.m.i. (project financing)
  • rispondere a un avviso pubblico per la sollecitazione di manifestazioni di interesse ex art. 193, comma 16, del D.Lgs. 36/2023 s.m.i.
  • rispondere ad altri avvisi o procedure competitive avviate dall’Agenzia per altre forme di partenariato

La proposta spontanea si articola in diverse fasi.

1. Manifestazione di interesse
L’operatore privato segnala all’ente pubblico un progetto potenzialmente utile (es. riqualificazione di un immobile, costruzione di un’infrastruttura, gestione di un servizio) e chiede dati e informazioni per elaborare una proposta.

2. Valutazione dell’interesse pubblico
L’ente pubblico valuta se il progetto risponde a un interesse pubblico. Se sì, fornisce al promotore i dati richiesti e pubblica l’informazione sul proprio sito nella sezione “Amministrazione Trasparente”.

3. Presentazione della proposta
Il promotore presenta un progetto di fattibilità, redatto in coerenza con l'articolo 6-bis dell'allegato I.7 del codice, una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato, e la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione e l'indicazione dei requisiti del promotore. Il piano economico-finanziario comprende l'importo delle spese sostenute per la predisposizione della proposta, comprensivo anche dei diritti sulle opere dell'ingegno. Questa proposta può riguardare anche interventi non inclusi nella programmazione triennale dell’ente.

4. Gara pubblica
L’ente indice una gara per selezionare il soggetto esecutore. Il promotore ha diritto di prelazione: se un altro operatore vince, il promotore può eguagliare l’offerta e ottenere l’aggiudicazione.

La sostenibilità economica di un progetto di PPP, come nel caso del project financing, è la capacità del progetto di generare entrate sufficienti a coprire i costi di investimento, gestione e manutenzione, garantendo al contempo un ritorno economico adeguato in favore dell’operatore privato. I principali elementi da valutare sono: a) costi di investimento (progettazione, costruzione, attrezzature); b) costi di gestione e manutenzione (ordinaria e straordinaria); c) entrate previste (tariffe, canoni, contributi pubblici); d) durata della concessione; e) tasso di sconto e inflazione prevista.

1.    Presentazione della proposta (spontanea o su avviso di iniziativa pubblica);

2.    Eventuale richiesta di integrazioni al promotore;

3.    Valutazione e dichiarazione di pubblico interesse;

4.    Indizione della procedura di evidenza pubblica per l’affidamento del contratto, utilizzando la proposta del promotore come base di gara;

5.    Diritto di prelazione del promotore. Se un altro operatore vince la gara, il promotore ha 15 giorni per esercitare il diritto di prelazione, cioè può eguagliare l’offerta e ottenere l’aggiudicazione;

6.    Aggiudicazione e stipula del contratto;

7.    Progettazione esecutiva e realizzazione e gestione dell’opera. Il concessionario realizza l’intervento e ne cura la gestione, assumendosi i rischi e recuperando l’investimento secondo quanto indicato nel PEF.

Il partenariato sociale è una forma innovativa di cooperazione tra P.A. e soggetti del Terzo Settore, introdotta e disciplinata dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), in particolare all’articolo 201. Si tratta di un modello di gestione condivisa di servizi e risorse pubbliche, fondato sul principio di sussidiarietà orizzontale. In questo schema la P.A. non agisce come autorità, ma come facilitatore. I soggetti privati (es. associazioni, cooperative, fondazioni) propongono e co-progettano interventi di interesse generale. Le parti condividono risorse, rischi e benefici. Il partenariato sociale si applica quando l’intervento ha finalità sociali, culturali, educative, ambientali o di inclusione. Il soggetto privato non agisce per scopo di lucro, ma per valorizzare beni comuni o erogare servizi di interesse collettivo. La P.A. intende coinvolgere attivamente la società civile nella gestione di beni o servizi. Secondo il Codice, possono rientrare nel partenariato sociale le seguenti attività: a) Gestione di spazi pubblici (es. ex scuole, edifici storici, parchi); b) Attività di animazione territoriale; c) Servizi di assistenza sociale, educativa, culturale; d) Progetti di rigenerazione urbana partecipata.

Il partenariato culturale è una forma di collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati (in particolare del mondo culturale) finalizzata alla realizzazione, promozione o valorizzazione di progetti culturali, come mostre, eventi, residenze artistiche, pubblicazioni o attività educative. Si tratta di una collaborazione per la valorizzazione di immobili di interesse culturale o turistico (musei, ex conventi, palazzi storici) e può coinvolgere fondazioni, enti culturali, imprese creative con il supporto di strumenti come l’art bonus, sponsorizzazioni, o concessioni gratuite con obbligo di investimento.

Partecipare a un progetto di Partenariato Pubblico-Privato con l’Agenzia del demanio offre agli operatori privati numerosi vantaggi strategici, economici e operativi, soprattutto nel contesto della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Questi i principali benefici:

1. Accesso a immobili pubblici di pregio
•    Il Demanio mette a disposizione immobili spesso in posizioni strategiche, storici o di grande valore potenziale.
•    Questi beni possono essere riqualificati e messi a reddito attraverso attività turistiche, culturali, commerciali o sociali.

2. Opportunità di investimento a lungo termine
•    I progetti PPP prevedono concessioni pluriennali che permettono di ammortizzare gli investimenti e generare flussi di cassa stabili.
•    Il modello è adatto a investitori istituzionali, fondi immobiliari, cooperative e imprese sociali.

3. Riduzione dei rischi amministrativi
•    Il Demanio accompagna l’investitore con modelli giuridici collaudati, riducendo l’incertezza su autorizzazioni, destinazioni d’uso e iter procedurali.

4. Impatto sociale e ambientale positivo
•    I progetti sono spesso orientati alla rigenerazione urbana, alla valorizzazione culturale e alla sostenibilità ambientale.
•    Questo consente agli operatori di rafforzare la propria reputazione ESG (ambientale, sociale e di governance).

5. Governance collaborativa
•    Il Demanio promuove una logica di co-progettazione e dialogo continuo con gli operatori privati.
•    Questo approccio favorisce soluzioni su misura e una maggiore flessibilità operativa.

6. Maggiore certezza nella redditività
•    Il processo rigenerativo del territorio, se ben pianificato, aumenta il valore dell’immobile e del contesto circostante.
•    Questo genera rendimenti più prevedibili e sostenibili nel tempo.

Sì, è possibile il co-finanziamento pubblico nei progetti di Partenariato Pubblico-Privato con l’Agenzia del demanio, e rappresenta una delle leve strategiche più utilizzate per rendere sostenibili e attrattivi gli interventi di valorizzazione del patrimonio pubblico. In alcuni casi il progetto può prevedere co-finanziamenti pubblici (es. fondi europei, PNRR, fondi strutturali) per sostenere parte dei costi di investimento iniziali, ridurre il rischio a carico del privato, rendere bancabile il progetto (cioè finanziabile da istituti di credito) e incentivare la partecipazione di operatori privati a progetti complessi o in aree meno attrattive

Torna su