Le principali attività dell’Agenzia al convegno di Fondazione Patrimonio Comune sul patrimonio pubblico

Thu Dec 10 14:19:08 CET 2015

Le principali attività dell’Agenzia al convegno di Fondazione Patrimonio Comune sul patrimonio pubblico

10 dicembre 2015

L’Agenzia ha partecipato al convegno organizzato a Roma da Fondazione Patrimonio Comune e IFEL, l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale IFEL, su “La valorizzazione del patrimonio pubblico e la finanza locale”, nella sede della Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri. Il Direttore Strategie immobiliari e innovazione dell’Agenzia, Stefano Mantella, ha contribuito con il suo intervento durante la sessione della mattina, ad esporre il punto di vista dei soggetti pubblici coinvolti nella gestione del patrimonio immobiliare pubblico accanto a Giovanni Maria Paviera, Ad di CDP Re, e a Carlo Petagna, Direttore Generale di Invimit.

Mantella ha raccontato le attività principali messe in campo dall’Agenzia per la migliore gestione di un patrimonio di circa 59 miliardi di euro, costituito per l’80% da immobili utilizzati dalle Amministrazioni dello Stato per le loro sedi e funzioni, in questo momento oggetto di operazioni di razionalizzazione per abbattere sprechi e generare risparmio della spesa pubblica, e per il restante 20% composto da immobili vincolati da demanio storico artistico, il 10% del quale è patrimonio disponibile e l'altro 10% crea reddito e può essere valorizzato e riutilizzato, anche attraverso la collaborazione e la sinergia con gli Enti Territoriali.

Il primo macro-tema affrontato, il federalismo demaniale, contiene i due principali “filoni” che riguardano i processi di trasferimento a titolo gratuito agli EE.TT. di beni del patrimonio dello Stato sottratti così all’abbandono e riqualificati, valorizzati e/o destinati alla messa a reddito: la procedura del federalismo demaniale vero e proprio, attuata con l’emissione da parte dell’Agenzia di provvedimento di trasferimento della proprietà dei beni, a titolo gratuito, agli Enti Territoriali, che solo nel mese di novembre 2015 ha registrato 278 nuovi provvedimenti di trasferimento, portando così il totale nazionale a 3027 beni trasferiti; e il federalismo demaniale culturale, che prevede il trasferimento dei beni del patrimonio culturale, di interesse storico-artistico, dallo Stato agli Enti Locali grazie alla con la stipula di Accordi di Valorizzazione per la riqualificazione, la salvaguardia e la tutela del bene stesso tra l’ente locale coinvolto, il MiBACT e l’Agenzia del Demanio. L’ente può così rifunzionalizzare l’immobile sulla base di un Programma di Valorizzazione a fini culturali, assicurandone una gestione efficace e sostenibile anche dal punto di vista economico-finanziario. Le richieste di trasferimento in questo ambito hanno finora riguardato 646 immobili di demanio storico-artistico. Ad oggi sono attivi 232 Tavoli Tecnici con i Comuni richiedenti e con il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo per definire i Programmi di valorizzazione con finalità culturali. Su un totale di 139 Programmi di valorizzazione presentati dagli Enti locali, si è arrivati all’approvazione di 93 programmi e l’iter di trasferimento si è definitivamente concluso per 61 immobili (in Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto), dei quali 11 solo nel mese di novembre 2015.

Il secondo “segmento” dell’intervento si è focalizzato sull’attività di razionalizzazione dei beni in uso alla Pubblica Amministrazione, finalizzata alla riduzione della spesa pubblica e al miglioramento dell’utilizzo degli immobili. In questo ambito le novità normative introdotte dalla Legge di Stabilità hanno rafforzato il ruolo di coordinamento e indirizzo dell’Agenzia in tema di razionalizzazione per garantire, a partire dal 2016, rispetto al 2014, una riduzione non inferiore al 50% della spesa per locazioni passive e una riduzione non inferiore al 30% per spazi utilizzati in immobili dello Stato. Un caso in corso di attuazione può essere considerato il progetto per la riqualificazione dell’ex Caserma Bucciante di Chieti, in Abruzzo, che verrà trasformata in una cittadella della cultura in cui troveranno posto l’Archivio di Stato, la Biblioteca Provinciale e il Museo Universitario. Entro tre mesi, infatti, verrà redatto il progetto preliminare per la riqualificazione degli edifici dell’ex caserma-ex ospedale militare. E’  quanto deciso durante il tavolo tecnico (ottobre 2015) tra l’Agenzia, la Prefettura, l’Università e il Comune di Chieti, che segna il passo delle attività previste dall’Accordo di Programma firmato a marzo 2015 nell’ambito del Piano di razionalizzazione delle sedi delle Amministrazioni statali nella città. Il Piano prevede, oltre alla riqualificazione della Bucciante, anche l’accorpamento di numerose Amministrazioni dello Stato all’interno dell’ex Caserma Berardi per realizzare un vero e proprio "federal building" di enti pubblici, con la chiusura di contratti di locazione e il conseguente risparmio di spesa, a carico dello Stato, per oltre 2 milioni di euro all’anno.

Infine, terzo filone affrontato, quello della “Valorizzazione di immobili pubblici” in cui rientrano numerose attività svolte dall’Agenzia, tra le quali Proposta Immobili 2015 (con il coordinamento della PdCM). L'iniziativa prevede l’individuazione di portafogli immobiliari di proprietà pubblica da utilizzare per operazioni integrate di valorizzazione e dismissione con l’obiettivo di generare risorse economiche da utilizzare per spese di investimento e per contribuire al miglioramento dei saldi di finanza pubblica. E il Progetto FARI: 11 beni di proprietà dello Stato, 7 proposti dall’Agenzia del demanio e 4 dal Ministero della Difesa, il cui bando per la concessione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 12 ottobre 2015 e scadrà il 12 gennaio prossimo: i soggetti interessati potranno presentare le proprie offerte per la concessione di uno o più fari – secondo un modello di lighthouse accommodation. (tc)

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