Tra le iniziative per “Agrigento Capitale della Cultura 2025”, anche una mostra che racconterà la storia del sito alle pendici della Rupe Atenea

È stato siglato oggi l’accordo tra l’Agenzia del Demanio, la Questura di Agrigento e il Parco Archeologico della Valle dei Templi per il “Progetto Rupe Atenea” per la valorizzazione e l’apertura al pubblico dell’area archeologica all’interno della caserma di Polizia Domenico Anghelone di Agrigento. L’accordo prevede la realizzazione di un progetto di fruizione dell’area e l’allestimento di una mostra per raccontare la storia del sito.

Nell’ambito delle iniziative dedicate ad ‘Agrigento Capitale della Cultura Italiana 2025’, l’accordo prevede lo studio, la valorizzazione e l’apertura al pubblico del sito dove, negli anni ’50 del XX secolo, venne scoperta un’area archeologica di circa 2.200 mq, un tesoro che testimonia la ricchezza storica dell’antica Akragas, al fine di restituire alla comunità una parte del patrimonio archeologico di Agrigento.

Grazie al Progetto Rupe Atenea verrà organizzata una mostra dal titolo “Segreta Agrigento. Radici d’Antico”. L’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna curerà uno studio del sito e saranno avviati interventi per l’apertura al pubblico dell’area con visite guidate e laboratori per le scuole e i cittadini, offrendo un’occasione unica per avvicinarsi alla storia millenaria della città.

Tra i ritrovamenti più rilevanti avvenuti nell’area spicca un sacello arcaico, antica struttura sacra, che potrebbe aver custodito la celebre statua dell'Efebo, oggi esposta al Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo. Altri elementi di grande interesse sono una struttura di epoca ellenistica, identificata come laboratorio per la produzione di collirio e la traccia dell’antica urbanistica di Agrigento, tra cui i resti di una strada orientata nord-sud e un complesso sistema di drenaggio, esempio della straordinaria ingegneria degli antichi abitanti.