Parma celebra i 500 anni degli affreschi di Correggio al Monastero di San Giovanni

04 September 2024

L’Agenzia del Demanio ha concesso al Comune gli spazi per la mostra “Correggio500 Il cielo per un istante in terra”

Si terrà nell’antico refettorio del Monastero di San Giovanni Evangelista a Parma la mostra straordinaria in occasione del 500° anniversario degli affreschi realizzati dal pittore rinascimentale Correggio nella cupola della chiesa. La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Parma all’interno degli spazi concessi dall’Agenzia del Demanio, sarà aperta al pubblico dall'8 settembre al 31 gennaio 2025, offrendo un'ampia finestra temporale per scoprire le ricchezze artistiche e storiche del monastero.

Il complesso, situato nel cuore della città e fondato nel X secolo, è stato ampliato nel XVI secolo e si sviluppa su tre livelli attorno a tre chiostri principali. Dopo essere stato acquisito dallo Stato nel 1866, in seguito alle soppressioni napoleoniche, il Monastero di San Giovanni continua a rivestire un ruolo di grande importanza culturale e amministrativa, con alcuni spazi attualmente utilizzati dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Tra gli ambienti decorati più significativi che faranno da cornice alla mostra  la biblioteca monumentale e la sala capitolare, spazi storici che celebrano il genio artistico di Correggio attraverso allestimenti innovativi e offrono ai visitatori un'opportunità unica di immergersi nella storia e nell'arte di uno dei luoghi più importanti di Parma.

La diffusione della cultura e l’attrattività dei beni dello Stato è una delle priorità dell’Agenzia del Demanio, impegnata a valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico in sinergia con le istituzioni territoriali per creare valore economico, sociale e culturale. La mostra del Correggio apre alla città e al Paese opere spettacolari svelate attraverso un percorso suggestivo, mettendo in correlazione i capolavori dell’artista con la contemporaneità.

Le caratteristiche del monastero

Si tratta di un importante complesso demaniale sito nel Centro di Parma, limitrofo alla Cattedrale, con accesso principale da Piazzale San Giovanni.

È composto da ampia porzione dell’antico monastero di S. Giovanni Evangelista, sviluppato su 3 livelli fuori terra (ed in parte 4 con presenza piani ammezzati), oltre interrato, articolato attorno ad una serie di chiostri e corti interne, e ricompreso nell’isolato cittadino posto tra via Borgo Retto, via Borgo Pipa, l’attigua proprietà conventuale (tra cui chiesa e orti), e proprietà privata, per circa 12.000 mq.

Il monastero si sviluppa intorno a tre chiostri: il primo detto chiostro di San Giovanni o della Porta, risalente al 1537-1538, con porticato a colonne ioniche e resti di affreschi cinquecenteschi, il secondo detto del Capitolo. Sotto la loggia di quest’ultimo, più antico, costruito intorno al 1500, si apre, attraverso una porta a edicole e bifore riccamente scolpite da Antonio Ferrari d’Agrate, la sala capitolare.

La sala è arricchita da sedili in legno con dorsali intarsiati e il chiusino sepolcrale al centro della pavimentazione, di stile lombardo-veneto, ad arabeschi incisi su lastra di marmo bianco e riempiti di pastiglia nera.

Il terzo chiostro, detto di San Benedetto, è il più grande e risale al 1508-1512, è caratterizzato da un porticato formato da trenta colonne, tra le quali figurano ventisei tondini con illustrazione di santi. Al centro dell’intera struttura monastica troviamo la biblioteca monumentale, confinante a est e ovest con il primo e il secondo chiostro, costituita da una sala lunga circa ventuno metri, larga tredici e alta sei, articolata in tre navatre, scandite da due file di cinque colonne ioniche che sostendono le volte a tutto sesto della copertura. Infine le mura, realizzate in struttura mista e con tessitura irregolare, circondano il versante sud-est, delimitando l’area degli orti di San Giovanni.

Si tratta di uno dei complessi monumentali che per vastità, tipologia architettonica, specificità della pittura e degli arredi, rappresenta un vero grande complesso museografico che dimostra eccezionali punti di contatto con i maestri e le opere presenti nella Galleria Nazionale di Parma.

Innegabilmente, il complesso monastico di San Giovanni Evangelista a Parma ha custodito e tuttora continua a proteggere un patrimonio di alto valore storico-artistico, che è giunto fino a noi anche grazie all’opera di tutela dei monaci benedettini, a cui fu concesso comunque l’uso della porzione divenuta proprietà del Demanio dello Stato, in seguito alle disposizioni del periodo napoleonico.

IMG-20240904-WA0005 - Copia

Gli aspetti storici

La fondazione a Parma del cenobio benedettino è testimoniata fin dal X secolo, e si deve al vescovo Sigifredo II, che lo volle insediato al di là delle mura urbiche ma nelle immediate vicinanze. Già in antico era presente una spezieria, inizialmente ad uso interno e poi agli inizi del XIII secolo aperta anche alla città. Attorno al 1490 il complesso monastico viene ampliato e compiuto attorno alla seconda metà del XVI secolo.

Al rinnovamento architettonico del XVI secolo hanno lavorato anche artisti quali il Correggio ed il Parmigianino.

Tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, il monastero viene sottoposto alle soppressioni napoleoniche, e nel 1849 occupato dalle truppe di Carlo III di Borbone, ad eccezione della chiesa, della sacrestia e del capitolo. Nel 1852 i monaci si riappropriano dei chiostri, del refettorio grande, della biblioteca e delle stanze attorno ai due portici di ingresso.

Ma ancora nel 1860 il monastero è completamente smantellato e destinato ai soldati e nel 1866 passa alla proprietà demaniale. Solo nel 1920 il Ministero della Guerra restituisce in uso alla vita monastica i primi due chiostri, il dormitorio, il refettorio grande, la biblioteca e altri ambienti di servizio.

 

Vai al video 

Categorie