ll complesso demaniale denominato «Ex carcere di San Vito» è ubicato nel versante occidentale della Rupe Atenea, all'interno del centro urbano di Agrigento, poco distante dal centro storico, in un'area raggiunta dall'espansione edilizia del XX secolo. Il complesso insiste su uno dei luoghi più nevralgici della città.
Il Convento di San Vito, oggi noto come «Ex Carcere di San Vito», fu fondato nel 1432 ad opera del beato Matteo Cimarra, frate francescano. A lui si devono l’edificazione del Convento e della Chiesa di San Vito. Dopo la soppressione degli ordini religiosi, a seguito delle leggi eversive, il bene venne acquisito dallo Stato e perse la sua originaria funzione, diventando carcere e subendo negli anni adattamenti che hanno modificato l’immagine originaria e la sua struttura. Al 1868 risale la demolizione della Chiesa e l’abolizione di tutti gli spazi sacri del complesso, mentre al 1872 risale il collaudo delle opere per la realizzazione del muro di cinta del penitenziario. Oggi l’ingresso all’ex Carcere di San Vito avviene attraverso un avancorpo posto sulla via San Vito, al quale si affianca un piccolo giardino cinto da mura. La struttura si presenta come blocco di forma quadrangolare, tagliato da due cortili interni, al quale si aggregano una serie di corpi accessori riferibili all’utilizzo a penitenziario, il tutto delimitato da un muro di cinta e cammino ronda con garitte angolari.
Attività culturali, sociali, di ricerca e studio.
