La sede principale dell’Archivio di Stato di Napoli occupa gli ambienti dell’ex convento benedettino dei S.S. Severino e Sossio fin dal 1835, quando il governo borbonico raccolse nell’antico monastero gli archivi storici delle passate dinastie e delle congiunte magistrature del Regno, fino ad allora sparsi in diversi edifici della capitale. Il complesso, denominato anche Grande Archivio, è ubicato in una vasta area nel cuore del più antico nucleo storico della città, compresa tra la Via del Grande Archivio, Via B. Capasso, vico S. Severino e Via S. Biagio. Il compendio è ubicato dunque nel centro storico della città, in un ambito che per suo elevato pregio e testimonianza storico artistica e culturale, è stato dichiarato patrimonio UNESCO.
L’Archivio di Stato di Napoli è una costruzione d’epoca di elevato pregio architettonico, avente una pianta pressoché trapezoidale, caratterizzata da alcuni chiostri interni e da giardini, che si eleva per cinque piani catastali (per nove livelli di quota), con strutture verticali in muratura tufacea e quelle orizzontali costituite da solai o piani. Nel 1835 l’Archivio di Stato venne definitivamente trasferito nel complesso monastico. La struttura fu adattata alla nuova funzione d’uso per cui furono realizzati arredi lignei destinati alla conservazione della documentazione. Di grande pregio sono i pregevoli Atrii e Chiostri, la Farmacia caratterizzata da scaffali intarsiati e da una bella pavimentazione; la Biblioteca; la Sala Diplomatica; il Salone degli Archivi gentilizi; il Salone della Regia Camera della Sommaria e la sede della Scuola di Paleografia, Archivistica e Diplomatica.
Percorso museale con gestione degli spazi del Museo e dei servizi ad esso connessi (biglietteria, servizi di accoglienza, bar, bookshop, servizi di assistenza alla visita).