Contenuto sezione Casermetta della Forcola in Località Forcola del Braulio, Valdidentro

Casermetta della Forcola in Località Forcola del Braulio, Valdidentro

Portafoglio: DESTINAZIONI MISTE

Dati immobile

Regione:
Lombardia
Provincia:
Sondrio
Comune:
Valdidentro
Scheda:
SOD0008
Ambito:
extraurbano
Indirizzo:
Forcola del Braulio
Epoca di costruzione:
inizio 900
Superficie lorda:
544 mq
Provvedimenti di tutela e vincoli:
interesse storico e artistico

Inquadramento territoriale

Il comune di Valdidentro, avente circa 4.200 abitanti, è collegato al resto della regione unicamente tramite la strada statale n.38, passante per Bormio, Titano, Sondrio, Colico e Lecco, permettendo il raggiungimento di Milano in circa tre ore e mezza di auto. Il compendio in esame, ubicato a 2.750 metri sul livello del mare e 250 metri a nord della località Bocchetta di Forcola nel comune di Valdidentro, è raggiungibile tramite circa due ore di sentiero dal Gioco di Santa Maria/quarta cantoniera dello Stelvio ovvero tramite la carreraccia della val Forcola, che dalla diga di Cancano porta dopo 8,5km di sterrato impegnativo, percorribile unicamente con mezzi adeguati, alla caserma.

Descrizione

Il complesso si compone della caserma principale e di due fabbricati minori diruti posti ad est e sud, risalente alla prima guerra mondiale ed inseriti in un paesaggio remoto e aspro di alta montagna tra le cime delle Alpi, nei pressi del passo dello Stelvio. La caserma, inserita in un pianoro in posizione strategica, dominante la valle del Braulio ed in passato usata per il controllo del fronte austriaco, si presenta pressoché come un parallelepipedo, robusto e costruito con materiali resistenti come pietra locale, cemento e legno massiccio, fatto per resistere al freddo intenso e alle tempeste invernali, con pareti spesse, finestre piccole e strette, originariamente dotate di persiane di legno massello ricoperto esternamente da lastre metalliche (ad oggi presenti solo alcune unità). Le strutture appaiono logorate dall’umidità, dal tempo e dalle intemperie, la mancanza di chiusure perimetrali permette la penetrazione di neve e pioggia all'interno. La facciata è segnata da umidità e crepe, con parti di muratura cadute. La struttura presenta due accessi, nord e sud, che portano nei pressi della scala interna in materiale cementizio, il resto dell’interpiano è invece di materiale ligneo e risulta in parte crollato, mentre sul pavimento giacciono macerie e pezzi di pietra. La parte est del fabbricato, leggermente più larga, ove sono presenti gli ingressi e la scala, è suddiviso in locali più piccoli distribuiti tramite corridoi, oltre alle latrine, sia al piano terreno che al primo. La porzione ovest è invece suddivisa in tre grandi ambienti, che oggi si presentano a tutt’altezza con quota all’intradosso di 5,75 metri, ma originariamente erano suddivisi in livelli tramite impalcature lignee ancorate ai muri perimetrali, in parte ancora visibili.

Destinazioni previste

Dall’ultimo CDU si evince che le aree sono inserite in aree non soggette a trasformazione (art. 41) ed ambiti agrosilvopastorali

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